In caso di lesioni, il corpo tenta di riparare il danno con apposizione di tessuto fibroso e quindi formazione di “cicatrici”. Queste cicatrici non sempre sono ottimali ed adeguatamente elastiche se la lesione non è stata ben trattata e possono presentarsi sotto forma di noduli e/o aderenza fibrose.
Ciò è particolarmente evidente in caso di lesioni muscolari, tendinee e legamentose. Le cicatrici risultano meno elastiche dei tessuti prima nominati, creando aderenze e attriti nei piani di scivolamento e causando dolore.
La fibrolisi cerca di avviare o accelerare il processo di riassorbimento, riportando il tessuto in condizioni di normalità attraverso uno scollamento a livello miofasciale grazie a due forze contrapposte, una data dalla presa del fibrolisore (gli “uncini” visibili in foto) e l’altra esercitata dalle mani del Fisioterapista.
Lo scopo è l’eliminazione delle aderenze tipiche delle cicatrici tissutali, che rende possibile un aumento dell’elasticità delle fibre trattate, un miglioramento della mobilità e la scomparsa della sintomatologia dolorosa.
In foto: trattamento di esiti di lesione del tendine rotuleo, con deposito di tessuto fibroso (evidenziato alla risonanza magnetica) in un soggetto sportivo (pallavolista agonista). Il risultato finale è stato non solo un miglioramento della sintomatologia dolorosa durante l’attività, ma anche un miglioramento della mobilità in flessione del ginocchio.